VIVERE UNA VITA CHE VALE

Mercoledì, 21 maggio u.s., durante l’udienza generale di Papa Francesco ha fatto la sua apparizione in piazza San Pietro, una croce di palloncini colorati che ha destato la meraviglia dei centomila fedeli presenti, attratti dal simbolo più importante e diffuso della cristianità. Una croce preparata dal programma umanitario della Basilicata “Vivere una vita che Vale”.Questa la testimonianza di Gerardo Cripezzi, presidente della pro-loco di Ripacandida, uno dei promotori del programma umanitario della Basilicata, distante pochi metri dal Papa: “ è stata una giornata indimenticabile, vedere questa croce davanti al Papa, che guardava con stupore”. La croce di palloncini, ideata da Tomangelo Cappelli, è stata realizzata da Emanuela Larocca, Giacinto Briamonte e Salvatore De Stefano. Alta 20 metri, con 300 palloncini dei colori dell’arcobaleno sorretti da sei mongolfiere bianche con la scritta: “ Vivi una Vita che Vale”, che è il titolo del programma umanitario della Regione Basilicata, che promuove stili di vita etico sostenibili attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e spirituale. “Migliaia gli scatti fotografici dei fedeli provenienti  da tutti i Continenti -ha aggiunto Gerardi Cripezzi- che, sicuramente postati sui social network, hanno fatto in pochi minuti il giro del mondo. La croce è stata inquadrata anche nei servizi televisivi delle principali testate nazionali. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di riscoprire attraverso il segno della croce il valore della preghiera  intesa come di con amore. Presenti in piazza San Pietro anche alunni e docenti delle scuole lucane vincitrici del concorso relativo ai Laboratori Emozionali “Vivi una Vita che Vale” organizzati dall’Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata, sistemi culturali e turistici:  I.I.S. Morra di Matera, I.I.S. Righetti di Melfi; I.I.S. Battaglini di Venosa, I.C. di Albano di Lucania, I.C. di Genzano di Lucania, I.C. Pascoli di Matera; I.C. Busciolano e D.Savio di Potenza, I.C. Giovanni XXIII di Barile e I.C. Settembrini di Nova Siri.

 

Lorenzo Zolfo