Tutto e tutti pronti a Maratea per accogliere i Giovani e permettere loro di vivere la GMG, in comunione con il Santo Padre Francesco. I Vescovi lucani, il Servizio di Pastorale Giovanile e i responsabili che hanno curato l’evento (27-28 luglio 2013) di concerto con il Comune di Maratea, la Protezione Civile – Gruppo Lucano aspettano con entusiasmo i giovani e quanti parteciperanno all’evento, rivedendo le stime dei partecipanti a rialzo.
Monsignor Francesco Nolè, vescovo di Tursi-Lagonegro, pensando alla GMG di Rio de Janeiro parla anche della GMG di Maratea: «La Chiesa è idealmente a Rio, in Brasile, perché dove c’è il Papa lì è l’unità della Famiglia dei credenti che crede, che spera e che ama. In Basilicata il cuore pulsante della fede giovane, per due giorni, è a Maratea: dove ci sono i giovani lì è anche il cuore dei loro pastori: vescovi e sacerdoti che accompagneranno e accoglieranno quanti giungeranno fisicamente nella cittadina tirrenica e quanti saranno, attraverso i media, in comunione con loro. La GMG lucana di Maratea, ai piedi di un altro grande Cristo Redentore, come quello del Corcovado, è l’occasione desiderata e attesa per vivere e mostrare il volto giovane della Chiesa che sta sperimentando ore di grazia attraverso l’esperienza travolgente del Brasile. Come il Papa sulla luna di sabbia di Copacabana, anche noi vescovi di Basilicata vogliamo indicare con forza in Gesù Cristo l’unico salvatore che l’uomo cerca, l’unica luce che apre ad una “vita buona” i nostri giovani, l’unica speranza che abilita alla certezza di una vita avvalorata dalla fede, dinamismo essenziale anche nel Duemila. Il mondo contempla Cristo che rinnova la Chiesa attraverso le parole di gioia e i gesti ricchi di significato di Papa Francesco: proprio lui, con la forza disarmante della sua semplicità capace di parlare a tutti i cuori, ci invita in maniera profetica fare sì che la Chiesa non sia autoreferenziale ma abbandoni le proprie certezze per farsi ultima fra gli ultimi, a uscire da se stessi per farsi carico di tutti i problemi dell’uomo. Il mondo va riportato a Cristo e insieme va cambiato, sporcandosi le mani, come fece San Francesco, così caro anche ai nostri giovani e alla nostra terra lucana».