Mentre molti di noi hanno ancora vivi i ricordi del 27° Congresso Eucaristico Nazionale che si è svolto a Matera (22-25 settembre 2022) – una lunga processione eucaristica per le vie del centro, la Via Lucis in Piazza S. Pietro Caveoso, l’Eucaristia finale presieduta da papa Francesco nello stadio – e la Diocesi di Orvieto si sta preparando a celebrare il prossimo, ecco in partenza il nostro Arcivescovo Mons. Antonio G. Caiazzo con una rappresentanza della nostra Diocesi (don Gianpaolo Grieco, don Michele La Rocca, don Antonio Mattatelli, Sara Caiazzo, Erminia D’Adamo, Giuseppe Longo) e 22 delegati di tutto il Paese.
Nella ricorrenza dei 150 anni dalla consacrazione al Sacro Cuore di Gesù dell’Ecuador – il primo paese al mondo, per volontà dell’allora presidente Gabriel Garcia Moreno – l’Ecuador si appresta ad ospitare il 53° Congresso Eucaristico Internazionale (8-15 settembre 2024).
“La fraternità per sanare il mondo” lo slogan che Papa Francesco ha scelto per illuminare questo Congresso eucaristico. “Voi siete tutti fratelli” leggiamo nel Vangelo di Matteo (Mt 23,8): è questo l’aspetto eucaristico su cui il Congresso ci chiede di riprendere coscienza. Una fraternità attentata dall’omicidio di Caino e ripristinata da Cristo. A noi tocca riprendere coscienza “che tutti i popoli abbracciati dall’amore eucaristico che sgorga dal cuore di Cristo sono fratelli, figli di uno stesso Padre, costruttori di fraternità: fraternità tra gli uomini e fraternità col creato” – leggiamo nel Testo Base del Congresso – non di meno tra i popoli.
I congressi eucaristici
Una catena di congressi iniziata nel 1881 a Lille, in piena rivoluzione industriale, quando il materialismo della nuova società iniziava a svuotare la vita della dimensione spirituale che alimentando paese per paese, edizione per edizione, il culto eucaristico giunge con questa 53^ edizione tra le colorate strade coloniali di Quito. Come Matera patrimonio UNESCO dagli anni ’90.
“I congressi eucaristici, introdotti in tempi recenti nella vita della Chiesa come manifestazione tutta particolare del culto eucaristico – leggiamo nel rituale “De sacra communione et de cultu mysterii eucharistici extra missam” – si devono considerare come una ‘statio’ cioè una sosta d’impegno e di preghiera, a cui una comunità invita la Chiesa per approfondire insieme un qualche aspetto del mistero eucaristico e prestare a esso un omaggio di pubblica venerazione, nel vincolo della carità e dell’unità. Tali congressi devono essere quindi un segno autentico di fede e di carità, per la piena partecipazione della Chiesa locale e la presenza rappresentativa delle altre Chiese”.