“Ulteriore precarizzazione dell’occupazione, aumento del 13% delle famiglie che fruiscono di un aiuto alimentare, una sensibile diminuzione del numero di coloro che escono da una condizione di grave deprivazione, con la povertà che colpisce in particolare le giovani famiglie con figli, un tasso di dispersione scolastica che invita alla riflessione. In questo quadro – secondo l’Arcivescovo della Diocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, monsignor Salvatore Ligorio – che non è più solo critico, ma attesta un vero e proprio stato emergenziale della nostra comunità, la Chiesa locale, principalmente attraverso la Caritas, prosegue il suo percorso che, soprattutto nell’ultimo triennio, si è concentrato sulla promozione dell’agio familiare, sostituendo l’assistenzialismo tout court con un programma di ‘emancipazione’ dei poveri.
Le parrocchie rafforzino sempre più il proprio ruolo missionario, secondo la strada indicata da Papa Francesco di Chiesa in uscita, incontrando sul territorio le diverse forme di povertà, in un percorso interparrocchiale affiancato dalla Caritas.
La Chiesa, però, è un ‘ospedale da campo’, mentre è necessario che le Istituzioni affrontino il problema in maniera organica, strutturata, ordinata per corrispondere realmente alle esigenze delle famiglie in difficoltà.
La comunità di base deve mostrarsi sensibile, evitando la poco edificante posizione di chi scarica su altri una responsabilità che invece coinvolge tutti, seppur in maniera differenziata, a secondo del ruolo che si è chiamati a ricoprire.
La comunità credente e quella in cerca di Dio deve essere pronta all’ascolto, disponibile all’accoglienza e votata alla fraternità.
Solo così un suo progredire in umanità può e deve diventare la vera ricchezza per la dignità delle persone, nella convinzione che la speranza, fondata sulla vera Verità, non delude” conclude l’Arcivescovo Ligorio.