Dal 20 al 22 novembre p. v., si svolgerà a Matera un importante Convegno storico-teologico per commemorare i 60 anni da quando l’Amministrazione Comunale, a conclusione dell’Anno Mariano 1954, deliberò la proclamazione della città di Matera Civitas Mariae, con l’inserimento di questo titolo in tutti gli atti ufficiali.
Il Simposio s’inserisce nel novero di importanti convegni, anche a livello internazionale, che si sono svolti negli anni passati e che hanno caratterizzato l’attività culturale della Chiesa materana e hanno visto venire a Matera e onorare la storia della città, non solo illustri studiosi, ma anche Papi e Cardinali.
Di rilievo il fatto che la proclamazione di Matera Civitas Mariae non è da intendersi come un evento esclusivamente di natura religiosa, bensì trattasi di una delibera di un Ente civile – quale il Municipio – che ufficialmente riconosce e s’identifica nelle “nobili tradizioni mariane della città”. Significativo il proclama del Sindaco: “…indissolubilmente lego il nome di Matera a quello della Madre di Cristo da secoli venerata col nome di Maria SS della Bruna”.
Tale riconoscimento non fu un atto di entusiasmo estemporaneo, ma il punto di arrivo di un lungo cammino di storia e di fede di un popolo, quello materano, che nella devozione alla Madonna aveva avuto un punto di riferimento e un fine, nel duro cammino della vita. Infatti, la città è piena dei segni di questa presenza mariana: chiese, edicole, statue, affreschi, etc. Una devozione nata con la cristianizzazione del territorio ed è coincisa con l’incivilimento delle popolazioni, il superamento della barbarie di alcuni usi e costumi, l’elevazione del livello culturale generale.
Il Convegno intende commemorare anche i 50 anni dalla promulgazione della Lumen Gentium, la Costituzione dogmatica del Vaticano II sulla Chiesa, la quale dedica il capitolo VIII alla Madre di Dio. In esso si trova una sintesi della dottrina cattolica circa il posto di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, che dopo 50 anni necessita di una verifica sulla sua ricezione teologica ed ecclesiale.
Di qui i due poli sui quali si articolano le relazioni: uno storico e l’altro teologico. Il primo affidato a docenti dell’Università di Basilicata, il secondo a specialisti della Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma e della Facoltà Teologica Pugliese. Basta scorrere i titoli delle relazioni per comprendere la “ratio” che ha ispirato il Convegno, quale manifestazione culturale di alto livello, che s’inserisce di peso nelle manifestazioni più qualificate e qualificanti del contesto di Matera capitale europea della cultura 2019.
Il Convegno, però, non vuol essere una semplice rivisitazione e commemorazione di fatti passati e di vecchie glorie – benché i Sassi e le chiese rupestri non sono vecchie glorie, ma beni culturali di continua attrazione e di studio – quanto la riscoperta delle proprie matrici culturali più autentiche e genuine, per poter definire con meno approssimazione la nostra identità umana e cristiana.
Arcidiocesi di Matera-Irsina